Lazio, Cataldi il maratoneta accende la sfida contro Calhanoglu

Lazio, Cataldi il maratoneta accende la sfida contro Calhanoglu

Rassegna stampa

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Si è preso il centrocampo in assenza di Rovella e ora Danilo vuole confermarsi.

Tornato a Roma dopo il mancato riscatto da parte della Fiorentina per soli 4 milioni, Danilo Cataldi si è messo a disposizione di Sarri e, complice l’infortunio di Rovella, ha trovato un posto tra i titolari di questa Lazio.

Ora il centrocampista sta facendo bene e a confermarlo sono anche i numeri.

Come sottolinea Il Messaggero, domenica sfiderà alla Scala del calcio il maestro Çalhanoğlu – miglior direttore d’orchestra (e capocannoniere) del campionato – da pilastro dell’undici di Sarri. I due classe ’94, diversissimi per storie e caratteristiche, saranno i play delle più anziane d’Italia nel big match dell’undicesimo turno. Nel duello a distanza col turco, ai nastri di partenza il numero 32 vanterà, i legge, un bottino migliore in termini di anticipi riusciti, duelli a terra vinti, riconquiste alte completate e palloni recuperati.


Cataldi, conclude il quotidiano, a Milano farà 120 presenze sulle 148 del Comandante in biancoceleste (81%), diventando il più utilizzato dal tecnico dopo Anderson (137), Marusic (131) e Luis Alberto (122). Sarri l’ha valorizzato sin dall’estate 2021 assicurandogli un’inedita centralità, Cataldi l’ha ripagato con costanza. L’ha salvato in extremis dal 4° ko in 6 gare col Torino. Dal rigore sliding doors del 3-3
la squadra non ha più subìto reti, tenendo una media punti da Champions. Oltre all’ottima fase di filtro – è il 2° centrocampista dello Stivale per sfere intercettate dopo il leccese Ramadani – colpisce la clamorosa tenuta fisica. Dal 29 settembre ha chiuso ogni gara al 1° posto in assoluto per chilometri percorsi (dai 13,1 di Bergamo ai 12,6 col Toro): da quel giorno nessun calciatore ha corso di più in A. Il suo tallone d’Achille era l’abitudine a calare
alla distanza, tanto che con Sarri era rimasto in campo per 90’ solo 8 volte. Ora ne ha giocate 6 di seguito dal 1’ al triplice fischio come mai gli era accaduto in un’intera carriera, crescendo al passare dei minuti. Con l’esperienza gestisce meglio le energie, e la stanchezza non ne mina la lucidità: nelle ultime due uscite ha ottenuto il record personale di palloni toccati (80, col Cagliari) e la più alta percentuale di passaggi riusciti (91%, a Pisa).