
Sarri-squadra, allineamento nel ridimensionamento: c’è una Lazio umile e realista ed un’altra che simula benessere e non può dare certezze
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Umiltà, sofferenza, essenzialità ed un punto in classifica strappato ad un avversario tristemente più forte.
Siamo a fine ottobre e Sarri, dopo la fregatura di giugno, non sa ancora se potrà pianificare un mercato di gennaio che, con o senza vincoli, sarà povero e senza guizzi reali di rilancio tecnico. Difficile da incassare, ma almeno c’è una Lazio che allena e gioca che lotta con realismo in attesa di tempi migliori; poi c’è l’altra, l’artefice di tanta modestia che gira intorno al punto, non ammette responsabilità, simula benessere e si chiede ancora se il proprio tecnico abbia la necessità di un aiuto. La verità è che Sarri le sue valutazioni di mecato le ha già fatte in tempi non sospetti. Ancor prima di venire a conoscenza dei blocchi o di mettere la propria immagine sulla peggior partenza dell’era Lotito. Ora, il cruccio di Sarri è un altro: capire se le “prese per il culo” sono finite o se deve preparsi al secondo atto in inverno.
DB Radiosei