
Lazio al Flaminio, l’iter si allunga: ecco cosa serve per i diritti di superficie
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In casa Lazio il presidente Claudio Lotito è impegnati su più fronti.
Come noto, il presidente della Lazio, la scorsa settimana, ha chiesto al Campidoglio la possibilità di ottenere in convenzione il diritto di superficie del Flaminio. Tradotto: la Lazio, per la durata stabilita dalla convenzione col Campidoglio, diverrebbe proprietaria di tutto ciò che viene realizzato sopra il suolo.
C’è però un ostacolo importante. Il Flaminio è un bene cosiddetto indisponibile, quindi per ottenere il diritto di superficie serve un passaggio ulteriore. Per “svincolare” l’impianto di Nervi e farlo divenire “disponibile”, serve infatti una delibera dell’assemblea capitolina. Delibera che, nello specifico, dovrebbe indicare il pubblico interesse che porterebbe al cambio di status per il Flaminio.
Una volta ottenuto il passaggio a bene disponibile, a quel punto, fermo restando la consegna dell’asseverazione del piano economico finanziario, documento al momento assente, andrebbe prodotto un bando di circa 60 giorni per vedere se ci sono altri soggetti interessati al Flaminio. Trascorso questo periodo, finalmente potrebbe partire la cosiddetta conferenza servizi preliminare presso il Campidoglio.
Senza dilungarsi in altri step burocratici, per completare l’iter servono tra i 18 e i 24 mesi. The Long and Winding Road ai piedi dei Parioli.
Gianluca La Penna