
Immobile-Nazionale, Spalletti né sconti né preclusioni: conta lo stato di forma
Nazionali
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Sei stato bravo, hai segnato un bel gol al Feyenoord, ti lascio a casa.
Immobile e la questione fascia da capitano in azzurro
Certo ha sorpreso l’esclusione del capitano, da lui stesso eletto e nominato all’inizio di settembre, non solo in base alle presenze. Spalletti, in chiave futura, si è tenuto largo. Ciro lo ha tenuto dentro il mischione, non ha escluso (e neppure confermato) di poterlo richiamare. Venerdì i gradi toccheranno a Donnarumma.«Le presenze penso non siano la chiave giusta per la fascia. Il capitano è come si comporta, le cose che dice, il leader nascosto che viene fuori se le cose vanno bene, non lontano due chilometri se vanno meno bene, ha la stima degli arbitri e degli avversari. Quando sono arrivato, ho lasciato il capitano che c’era. In quel momento era giusto fare così, non è detto che non rimanga Ciro. Gigio mi è piaciuto l’altra sera a San Siro, gli era stato creato un clima contrario, ma ha fatto vedere personalità, non ha reagito, è stato un professionista serio».
Le porte aperte di Spalletti, no sconti e preclusioni
Spalletti non fa sconti e non ha preclusioni. Conta lo stato di forma. Immobile di fatto dovrà ricostruire il suo percorso azzurro, come in fondo è riuscito a Jorginho, tornato titolare con l’Arsenal. L’Europeo in Germania, a patto che gli azzurri si qualifichino, era e resta un suo obiettivo. In estrema sintesi: dovrà allenarsi bene, giocare con regolarità, tornare a segnare con la Lazio. E poi si sa come sono le convocazioni. Dipendono dal momento, dagli infortuni, dalle indisponibilità. Le porte a Coverciano restano aperte. Tutto è possibile, il posto non è garantito. Lucio, escludendolo, lo ha ridimensionato, rimettendolo in fondo alla lista, ma al vero Ciro non saprebbe resistere. Corriere dello Sport