Lazio, c’è chi volta le spalle a Sarri?

Lazio, c’è chi volta le spalle a Sarri?

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Precedenti, tensioni, pensieri.

Perfino sotterfugi. A Formello non c’è serenità. Tanto che alcuni giocatori si sono perfino sfogati con i tifosi facendo capire di desiderare un cambio in panchina. Atteggiamento che ovviamente non aiuta la Lazio e anzi non fa che montare, anche esternamente, i malumori verso il tecnico. Da noni in classifica società, allenatore e squadra sono sotto pressione. Il rapporto fra Sarri e alcuni dei giocatori più rappresentativi (come Immobile e Zaccagni) non è più come prima. E con i suoi fedelissimi, Vecino e Hysaj, ci sono un po’ di frizioni. Una delle colpe di Sarri sarebbe quella di essere troppo fermo sulle proprie posizioni tattiche. Da quando è a Roma non ha mai cambiato modulo e, fra le grandi, solo Inter e Juventus, che però sono prima e seconda, hanno fatto altrettanto. L’Atalanta in questa stagione è scesa in campo con tre sistemi tattici diversi, anche Pioli ha mischiato le carte nei momenti di difficoltà. La Roma con De Rossi, in tre partite, è già stata schierata con moduli differenti e pure Mazzarri sta cercando soluzioni diverse. Gli allenamenti poi sarebbero troppo pesanti: ieri per questo il tecnico, per fare un passo verso la squadra, ha annullato la doppia seduta accontentandosi della singola (si sono rivisti Patric e Zaccagni, fermi Rovella e Romagnoli che però non preoccupano). Nonostante le difficoltà di Sarri però, la società si schiera con lui. Non che si sia convinti di proseguire fino alla scadenza naturale del contratto (2025), ma a meno che non ci siano crolli non si ha intenzione di cambiare guida. Lotito infatti non è solito esonerare: in 20 anni di gestione lo ha fatto solo con Caso e Ballardini, quando la Lazio era a rischio retrocessione, o quando il rapporto era effettivamente compromesso come con Petkovic. Fa eccezione Pioli che però aveva un sostituto (Inzaghi) pronto a sostituirlo a costi limitati. Per il resto si è più volte arrivati a fine stagione consapevoli che ci sarebbe poi stato il divorzio (Papadopulo, Delio Rossi, Reja e Inzaghi). Inoltre il presidente è consapevole che Sarri sta vivendo un periodo particolarmente difficile anche nel privato e ha profondo rispetto per la situazione. La società inoltre ha deciso di rivoluzionare la rosa a fine stagione, abbassando l’età media. Proprio i veterani che hanno i mal di pancia sono in bilico. Dar loro troppo potere sarebbe controproducente. Il momento è difficile, ma i punti di distacco dal quarto posto sono solo 5. Si può ancora rimediare.