
Lazio, Isaksen racconta la malattia: “E’ stato come rivivere il Covid. Di tutto per tornare al top”
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Gustav Isaksen ha scelto i microfoni di sport.tv2.dk per raccontare i mesi più difficili della sua carriera, segnati dalla malattia che lo ha costretto a saltare la preparazione estiva con la Lazio.
“Stavo impazzendo a stare sdraiato e a guardare il soffitto per quattordici giorni, senza sapere quando sarei potuto tornare alla mia vita normale,” ha raccontato. “Dopo un allenamento ho sentito che il mio corpo era completamente distrutto, così sono andato a farmi fare un massaggio per rilassarmi un po’. Ma mentre ero sul lettino ho iniziato a sentire un freddo pazzesco. All’inizio il medico pensava fosse solo un mal di gola, ma poi mi sono sentito sempre peggio.”
Le analisi hanno poi rivelato un’infezione più seria del previsto: “Quando è arrivato l’esito degli esami, sono stato messo subito in isolamento per due settimane nel centro sportivo della Lazio. Ero costantemente monitorato da un medico, temevano che potessi contagiare i miei compagni e non hanno voluto rischiare nulla. Sono stati giorni durissimi: avevo la febbre alta e la gola così gonfia che quasi non riuscivo a deglutire.”
L’isolamento, racconta Isaksen, è stato il momento più pesante da affrontare: “In tanti mi hanno scritto o chiamato, ma all’inizio è stato difficile. Tutti avevano paura che potessi infettare qualcuno, era come tornare ai tempi del Covid. Ero completamente solo. Poi, quando la febbre è scesa, ho pensato fosse finita, ma non era così. Alla fine ho chiesto alla Lazio che mia madre potesse venire da me, la sua presenza mi ha aiutato molto.”
La voglia di tornare in campo cresceva di giorno in giorno: “Era un conto alla rovescia continuo. Vedevo le amichevoli senza poter partecipare e mi passavano mille pensieri per la testa. A volte mi mettevo sul balcone a salutare Oliver Provstgaard, che ogni tanto si avvicinava un po’ per scambiare due parole. Tornare a giocare è stato bellissimo. Il mio sogno resta quello di partecipare a una grande competizione internazionale con la Danimarca. Mi è dispiaciuto tantissimo guardare da lontano le prime due gare di qualificazione ai Mondiali.”
Infine, Isaksen ha spiegato la scelta di restare a Roma durante la sosta di settembre: “La Lazio ha pensato fosse meglio che rimanessi qui per recuperare la condizione fisica e lavorare con Sarri sul piano tattico. È stato il club a decidere, anche se avrei voluto tornare prima in Nazionale. Nelle prime partite di stagione speravo di giocare di più, ma ora mi sento bene. Ho fatto di tutto per tornare al top e non vedo l’ora di vestire di nuovo la maglia della Danimarca.”