Guendouzi avverte la  Lazio: “Il derby è la partita dell’anno. in caso di sconfitta…”. Poi su Sarri…

Guendouzi avverte la Lazio: “Il derby è la partita dell’anno. in caso di sconfitta…”. Poi su Sarri…

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“Il derby è la partita più importante della stagione”. Matteo Guendouzi, centrocampista della Lazio, ha presentato la stracittadina ai microfoni di CBS Sport. “Tutti i tifosi della Lazio aspettano questa partita perchè sanno quanto sia speciale.

Ogni calciatore vorrebbe disputare gare così. Io ho giocato tanti derby nella mia vita: a Londra, in Francia, ma è difficile trovare un’atmosfera così speciale”. A Guendouzi vengono riportate le parole di Alessandro Nesta, che in una vecchia intervista disse che a Roma, in caso di sconfitta nel derby, era impossibile vivere una settimana serena. “E’ vero, come dicevo prima, tutti aspettano questa gara. Puoi vincere cinque, sei partite di fila, ma se poi perdi questa partita, per i tifosi sarà un dramma. Dobbiamo dare tutto e provare a vincere questa partita, altrimenti in caso di sconfitta, non sarebbe facile lavorare almeno per il mese successivo”. 

Guendouzi ha ritrovato Maurizio Sarri sulla panchina della Lazio: “Quando due anni fa ho firmato per la Lazio, l’ho fatto perchè c’era Maurizio Sarri in panchina. Un ottimo tecnico che mi ha insegnato molto dal punto di vista tattico nel primo anno che sono stato in Italia. Ha vinto lo scudetto alla Juventus e quando era alla guida del Chelsea mi sconfisse nella finale di Europa League. Sono molto contento di lavorare con lui. E’ un tecnico che insegna tantissimo ai suoi giocatori. Che li migliora. Sono sicuro che nelle prossime gare i nostri risultati miglioreranno. Cosa scrive durante le partite? E’ molto attento ad ogni singolo dettaglio. Ma non solo sotto l’aspetto sportivo. Quando vai a parlare nel suo ufficio, ti chiede della tua vita privata, di come ti senti, di quello che fai e che non fai. Come ho detto, sei mesi con lui valgono come anni con altri allenatori”. 

Guendouzi su Sarri e Baroni

Sulle differenze tra Sarri e Baroni: “Hanno due idee di calcio diverse, diverse strategia, diversa mentalità. Con Baroni giocavamo con il 4-2-3-1 e io ero al centro del gioco: toccavo dai sessanta ai settanta palloni a partita. Ora gioco più da numero otto, devo accompagnare anche la fase offensiva e devo pensare agli inserimenti e a fare qualche gol. Se vuoi diventare un ottimo centrocampista nel campionato italiano devi anche segnare qualche rete. Ma se devo aiutare la mia squadra devo anche pensare alla fase  difensiva. Il mio obiettivo quest’anno è segnare qualche gol in più”.