Lazio, alto “tradimento” dei veterani: i numeri li inchiodano

Lazio, alto “tradimento” dei veterani: i numeri li inchiodano

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Tradimento.

Almeno stando a quelle che erano le aspettative. Alla Lazio sta mancando l’apporto della vecchia guardia. Dei giocatori più rappresentativi. I biancocelesti faticano tremendamente a segnare (25 gol in 22 partite di campionato). Si tira poco in porta, si hanno pochi spunti. Mancano le fiammate di Felipe Anderson, gli spunti di Zaccagni, il fiuto di Immobile. Il capitano, in realtà, è l’unico che rispetto all’anno scorso regge il confronto. In questa stagione ha segnato 8 gol nei 1508 minuti totalizzati. Un anno fa, a parità di minutaggio, era sempre a quota 8. La differenza sta nei rigori (erano 6 reti su azione e solo 2 dagli undici metri nel 2022-23, ora sono invece 4 quelli realizzati dal dischetto). A crollare sono stati soprattutto gli esterni: Zaccagni, fino a ora, ha giocato 1773 minuti nel 2023-24, realizzando appena 4 gol. L’anno scorso, a parità di minuti giocati, erano già 8. Ma a deludere è ancor più Felipe Anderson: il brasiliano, con il contratto in scadenza (la sorella, sua agente, vorrebbe portarlo alla Juventus, che però temporeggia e non gli fa offerte concrete e non è detto che gliele faccia in futuro), appare del tutto appiattito. Un anno fa, nei suoi primi 2214′ stagionali, aveva totalizzato 8 reti (di cui 4 giocando da finto 9), ora è fermo a due (una da attaccante centrale). Di fatto è passato dal segnare un gol ogni 277 minuti a farne uno ogni 1107. Anche Pedro è calato (passando da 4 centri a 3), Luis Alberto ha dimezzato il proprio apporto (da 6 a 3). Non c’è quindi nemmeno un calciatore che abbia migliorato il proprio rendimento. Molti sono perfino crollati. E così la Lazio, che nel 2022-23 dopo 22 giornate aveva il quinto miglior attacco del torneo, ora si ritrova ben dieci squadre che segnano più di lei. Perfino il Frosinone e il Sassuolo, impegnate nella lotta salvezza, in tal senso funzionano meglio. Fra gli attaccanti biancocelesti molti sono arrivati a fine ciclo e probabilmente lasceranno il club in estate, ma il paradosso è che proprio loro sono quelli che stanno palesando più dubbi relativi a Sarri. Che così però si sente anche un po’ tradito. Almeno nel rendimento. Resta aggiornato sulla Lazio seguendo Radiosei.it.