
Lazio, fase difensiva codificata, palleggio e transizioni: sarrismo is back
Rassegna stampa
Condividi l'articolo
Primo giorno di ritiro in quel di Formello nella giornata di ieri.
Li guarda e li scruta da vicino. Parla poco, pochissimo. Allarga le braccia, si spazientisce quando vede un passaggio fiacco o sbagliato. La palla deve viaggiare rasoterra e veloce, ci vuole il piattone per indirizzarla bene. Vecchi insegnamenti, niente sembra cambiato. Il solito Mau. Movimenti codificati della fase difensiva e transizione. Dieci giocatori collegati da un filo invisibile e da un unico pensiero. Mau si avvicina a Pedro e gli chiede di guidare il pressing. «Salire» e «scappare». I tre attaccanti vanno a caccia del pallone. Parte il lancio lungo e la difesa arretra per coprire il portiere. Pronti e via, i centrali (Gigot e Romagnoli, Gila e Provstgaard a rotazione) ribattono e fanno ripartire l’azione. «Palla avanti, palla indietro». Si rovescia il gioco. Ecco la Lazio catapultarsi in profondità con palla verticale.
Molti calciatori già conoscevano la sua filosofia, altri no e la stanno imparando a conoscere. Il tempo per amalgamare il gruppo è poco con la partita con il Como che non è poi così lontana. Le novità del primo giorno di ritiro hanno riguardato Belahyane e Noslin. Il primo è stato provato da mezzala il secondo come esterno sinistro.
LEGGI ANCHE: FORMELLO – Day 1, pomeriggio: torna Guendo, stop Hysaj. Belehyane mezzala, Taty (doppietta) vs Dia (FT)