‘QUELLI CHE…’ – Abbate: “Stasera Patric al posto di Casale. Lazio senza carattere” (AUDIO)

‘QUELLI CHE…’ – Abbate: “Stasera Patric al posto di Casale. Lazio senza carattere” (AUDIO)

Parola all'opinionista

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Nicolò Rovella in formazione?ALBERTO ABBATE in diretta a ‘QUELLI CHE…’

“Nicolò Rovella non l’ho messo in formazione, ma le indicazioni di ieri mi danno Rovella in ballottaggio.

Anche se le dichiarazioni di Sarri di ieri mi danno l’idea che stasera sarà in campo la squadra che ha conquistato la qualificazione Champions. La staffetta è prevista in ogni caso e anche Vecino farà parte delle valutazioni perché sta molto bene.

Ti do invece per certo che giocherà Patric e non Casale in difesa per scelta tecnica perché non è piaciuto il suo atteggiamento allo Stadium. Marusic e Hysaj saranno regolarmente in campo. A me Pellegrini non è piaciuto molto per com’è entrato nelle tre partite in cui ha giocato. Troppa foga e troppe ammonizioni.

L’unico dubbio che ho è tra Kamada e Guendouzi, col primo nettamente favorito.

Non credo che lo scarso rendimento di Casale sia dovuto a problemi contrattuali, anche se lui come altri aveva chiesto il rinnovo, ma la Lazio ha risposto picche. Lui, Provedel e Romagnoli sono rimasti piuttosto male per la scarsa considerazione che ha avuto Spalletti per loro in Nazionale. Questo potrebbe aver influito sul morale.

Il vero problema della Lazio è la mancanza di personalità e carattere ed è purtroppo un problema che non puoi risolvere. Lo ha fatto capire anche Luis Alberto ieri. L’unico è Guendouzi che sembra avere caratteristiche giuste, ma vedremo.

La Lazio è abbastanza leggibile: le prime due le perde per eccesso di confidenza e presunzione, poi quando perde, si innesta la paura che ti porta a scendere in campo contro Juve e Napoli quasi terrorizzato. L’euforia dello scorso anno ha quasi spinto la Lazio a superare il difetto originario, ma senza sconfiggerlo. Pronto a riemergere.

Quello di Immobile poi non è un problema di condizione: spreca energie ad accorciare sul centrocampo a fare una cosa che tecnicamente non sa fare e diventa meno lucido in area avversaria, dove invece c’è il suo punto di forza. E purtroppo è costretto a farlo perché la squadra sta troppo bassa. E’ il cane che si morde la coda”.

Alessio Buzzanca