Lotito: “Lazio sei forte ed i tifosi hanno capito la serietà del progetto. Flaminio? Ecco perché no…”

Lotito: “Lazio sei forte ed i tifosi hanno capito la serietà del progetto. Flaminio? Ecco perché no…”

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“Perché Milinkovic non è andato in un top club? Non abbiamo mai ricevuto offerte concrete, l’unica vera fu da parte di una squadra italiana, di cui non farò il nome, che offrì oltre 100 milioni di euro”.

Parola di Claudio Lotito, presidente della Lazio, a Radio Serie A, a proposito delle offerte ricevute in passato per il centrocampista serbo, passato all’Al Hilal due mesi fa. “Io declinai l’offerta – continua Lotito – perché avevo preso l’impegno con Inzaghi e inoltre non avremmo fatto in tempo a sostituire Sergej, dato che quell’estate il calciomercato chiudeva a metà agosto”, aggiunge il patron biancoceleste. “Fu un errore chiudere prima il calciomercato, come è tutt’ora sbagliato chiuderlo alle 20 dell’ultimo giorno e non a mezzanotte come negli altri campionati importanti”. La scelta di Milinkovic, in ogni caso, “è stata personale: noi non lo volevamo vendere e sono arrivato a offrirgli anche ingaggi importantissimi, ma prima della fine del campionato mi aveva detto che avrebbe voluto fare una nuova esperienza.

Quest’anno la Lazio è una squadra più competitiva, con giocatori di qualità in tutti i ruoli, anche nelle sostituzioni. Penso di aver allestito una squadra competitiva che può competere con tutti, ma si tratta di avere la certezza dei propri mezzi, questo può fare la differenza. L’anno scorso siamo arrivati secondi perché la squadra ha creduto nei propri valori e non perché alcune squadre hanno avuto una defaillance. Se loro credono nelle loro potenzialità potranno fare bene e dare soddisfazione ai tifosi” prosegue.

“Noi dobbiamo rimanere con i piedi per terra. Dobbiamo crederci, abbiamo fatto le prime due partite senza ottenere risultati, questo deve essere da monito per capire che ogni partita è una storia a sè rimanendo sempre concentrati. Abbiamo speso 101 milioni, investendo su giocatori di qualità ma di prospettiva creando un percorso di crescita ulteriore sotto la regia del nostro allenatore, che è un insegnante di calcio, possono essere migliorati. Sicuramente non manca la qualità del gioco, ora si tratta di portare a casa i risultati”. Champions League? Abbiamo allestito una squadra che ha, a livello di qualità e numerico, tutto per competere in entrambe le competizioni. La Lazio lo scorso anno aveva fatto una valutazione. Noi riteniamo che la Conference sia una competizione che non sia di interesse della Lazio, diversa è la Champions, competizione che dà risorse straordinarie e grande visibilità. Atletico? Dobbiamo verificare lo stato di condizione sia fisica che psicologica di tutti quei giocatori che sono in nazionale sperando che arrivino in condizione e che non vengano menomati in termini di prestazione dagli sforzi. Stadio? Conosco bene le problematiche per poter realizzare uno stadio che possono incidere sulla realizzazione Sto lavorando su una serie di type=’text/javascript’ idee, non ultima il Flaminio, e poi vedremo quella che sarà la soluzione del problema. Noi dobbiamo fare uno stadio che sia efficiente, che sia adeguato alle esigenze e che possa rappresentare un valore aggiunto. Se ristrutturi uno stadio dal valore evocativo come il Flaminio devi partire che non potrai mai mettere in campo alcune attività di ricavo. Su Roma è complicato fare uno stadio ex novo, lo proposi su un terreno di proprietà ma mi fu impedito; fu un errore per la città. Adesso stiamo lavorando su alcune ipotesi. Il Flaminio può avere valore storico e risolvere, sulla carta, il problema ma non certo efficientare i ricavi”.

“I tifosi hanno capito”

Abbonamenti? Superata quota 30.000 abbonamenti? La tifoseria ha capito che c’è un progetto serio. Quando presi la società questa fatturava 84 milioni ne perdeva 86,5. Siamo riusciti a risanarla, dopo la Juventus siamo quelli che hanno vinto più di tutti e ora lavoriamo per dare maggior soddisfazione ai tifosi con il bel gioco e l’organizzazione. Abbiamo un centro sportivo all’avanguardia, vediamo se i risultati sportivi avvaloreranno questi sforzi. Bisogna essere convinti della bontà del proprio progetto, io sono sicuro che il tempo dimostrerà che certe scelte sono positive. I tifosi lo meritano, hanno capito, non si sono mai discostati dalla società anche nei momenti di difficoltà. Nazionale? Io non faccio il mago, abbiamo tutte le possibilità per farlo. Di giocatori se ne trovano tanti, di allenatori anche, ma di presidenti pochi. Serve creare un’alchimia non solo legata alla capacità tecnica, quell’ambiente a 360° che incide sulle prestazioni dei giocatori. Sono 19 anni che faccio il presidente, qualcosa ho fatto nel mondo del calcio; ho salvato la Lazio, ho preso la Salernitana e l’ho portata in Serie A e mi rendo conto che il presidente non ha solo un valore amministrativo, ma è un padre di famiglia e un punto di riferimento. deve avere la capacità di stimolare e far esprimere al meglio i giocatori, oltre che la capacità di far credere in un progetto”.