
Lazio, parla Sarri: “Come tornare a casa e stesse pretese. Tavares anarchico, i portieri se la giocano, corti a centrocampo. Rovella e Guendo…” (FT)
Dichiarazioni
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Clinic Maurizio Sarri, l’incontro con i cronisti al seguito: “Il mio ritorno alla Lazio è un discorso di affetto, a livello materiale è difficile pensare di poter fare meglio di un secondo posto.
Maurizio Sarri sul mercato: “La prossima settimana rivedró il direttore Fabiani, lui mi proporrà dei nomi ed io degli altri. A centrocampo siamo corti…” Poi su Tavares, Isaksen e Dele-Bashiru: “Molti addetti ai lavori non della Lazio me ne parlano bene, vediamo di riportarlo nei tre di centrocampo”.
ORE 14,00 – Maurizio Sarri sui portieri e derby: “Prematuro fare una scelta ora. Sono due portieri forti e se la giocano, poi se a gennaio uno dei due è scontento si valuta sul mercato. Se inizio a pensare al derby ora svengo. Partita bella e devastante”
Mister Maurizio Sarri, intervistato in esclusiva da TMW a Castiglione della Pescaia presso la Valletta Beach Club per tenere un “clinic” di specializzazione dedicato ad allenatori (professionisti e non), addetti ai lavori del mondo del pallone e appassionati, ha spiegato il suo ritorno alla Lazio, ripercorso la sua carriera in panchina e commentato l’attualità del calcio italiano.
Di seguito le sue dichiarazioni, a partire dai rumors sulla Fiorentina dopo l’addio di Palladino: “Un contatto molto blando c’è stato, ma solo quando io avevo già firmato con la Lazio. Ho attraversato un momento molto difficile quest’anno dal punto di vista di problemi familiari, personali e anche calcistici per certi versi, ma ho avuto un sostegno straordinario, incredibile e commovente dalla tifoseria della Fiorentina. Questo me lo porterò sempre nel cuore. Sapere che hanno addirittura attaccato delle mie foto in giro per la città è una cosa bellissima. Sarò sempre riconoscente ai tifosi della Fiorentina, devo ringraziare il popolo viola”.
Sul ritorno alla Lazio: “Tornare alla Lazio è come tornare a casa, ritrovo un popolo che mi ha voluto bene. Non è stata una scelta furba, perché torno in un posto dove sono arrivato secondo, ma è stata una scelta da un punto di vista di sentimenti estremamente facile”.
Sulla Nazionale: “C’è chiaramente qualcosa che non funziona tra il valore della calcio italiano e il rendimento della Nazionale, perché due anni fa siamo arrivati secondi nel ranking UEFA e quest’anno terzi, eppure con la Nazionale abbiamo dei problemi incredibili. C’è qualcosa che non torna, c’è una disconnessione tra il valore delle squadre di club e il rendimento dell’Italia, anche se questa è una cosa che succede anche da altre parti”.
Su Gattuso: “Sono affezionatissimo a Gattuso e gli do solo un consiglio: Gattuso sia Gattuso, anche da commissario tecnico della Nazionale, senza cedere a nessun tipo di compromesso su quello che è il suo modo di fare calcio”.
Ed è proprio in questa cornice che Maurizio Sarri – rispondendo alle domande dei presenti – si sofferma su alcuni dei calciatori che tra pochi giorni andrà direttamente ad allenare: “Nuno Tavares è l’unica incognita della difesa che troverò, è forte ma anarchico, se riusciamo a inquadrarlo diventa fortissimo. Rovella? Avevo detto che dopo 50 partite da vertice basso, sarebbe diventato un top. Gli manca un po’ di palleggio ma è molto forte. Guendouzi è un animale contagioso per chi gli gioca accanto, ha bisogno del guinzaglio perché non riesce a fermarsi al 100%, deve andare oltre”.
Per Sarri è anche l’occasione per tornare brevemente sulla vittoria del Paris Saint-Germainin finale di Champions League contro l’Inter: “Il PSG ha dato una lezione al mondo, ha mandato via i top player, ha abbassato il monte ingaggi comprando dei giovanissimi con cui ha avuto coraggio e ha vinto dove Messi e Neymar non avevano vinto”.
Sullo scudetto del Napoli: “Il mio Napoli non poteva permettersi acquisti di determinati costi, non aveva la possibilità economica di prendere certi giocatori, ora invece può comprare qualsiasi tipo di calciatore. Oggi il Napoli ha creato un meccanismo di crescita nella vittoria che gli può permettere non solo di vincere, ma di creare un ciclo vincente”.
Sul derby con la Roma di Gasperini: “Lo stimo molto, perché ha creato un modello di calcio ed è un allenatore che mi piace. Sarà un bel derby tra persone che si conoscono e si apprezzano”.



