Plusvalenze Lazio-Salernitana, Lotito sereno: “Tutti soldi versati regolarmente e bilanci controllati da Consob. Sembra di stare…”

Plusvalenze Lazio-Salernitana, Lotito sereno: “Tutti soldi versati regolarmente e bilanci controllati da Consob. Sembra di stare…”

Rassegna stampa

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Pc e hard disk sequestrati, cellulari clonati nel blitz della Guardia di finanza dalle 14.30 a serata inoltrata mercoledì, perquisizioni proseguite ieri a Formello nonostante i bilanci controllati dalla Consob.

Il giorno prima Lotito sembrava scosso dall’improvvisa irruzione delle forze dell’ordine mentre si trovava in aula al Senato, ieri pomeriggio al tramonto era lì nel centro sportivo, sorridente e serenissimo: «Come è stato scritto nel comunicato, la nostra è una casa di cristallo. Non ho nulla da nascondere e possono perquisire tutto». La Procura di Tivoli ha aperto un’inchiesta nei confronti del presidente, dei suoi dirigenti Tare, Fabiani, Corradi, Moschini e Cavaliere, contesta emissioni di fatture per operazioni inesistenti, dichiarazioni fraudolente con uso di fatture per operazioni insistenti e false comunicazioni sociali per la Lazio.

Gli inquirenti hanno cercato i bonifici delle compravendite con la Salernitana dal 2017 al 2021, ma in realtà sarebbe tutto già certificato e regolamentato dalla Camera di Compensazione della Lega calcio. Se lì il conto è in passivo, c’è bisogno di un versamento o di una fideiussione, altrimenti nessun colpo può essere ratificato. Sette “affari” per un totale di appena 22,5 milioni sotto la lente d’ingrandimento, non certo in grado di alterare un bilancio per l’iscrizione al campionato. Da Sprocati (3,2 milioni) a Casasola (3), passando per Cicerelli (2,5), Novella (300mila euro), Marino (250mila) e Marrone (50mila), ma sono soprattutto i 12,7 milioni (plusvalenza da 11,9 ma con un pagamento quinquennale) di Akpa Akpro a dare nell’occhio. Lotito risponde sempre allo stesso modo: «Ci sono tutti i soldi versati regolarmente anche per Akpa, che è stato pure capitano del Tolosa e in Champions. Non esistono né scambi né plusvalenze fittizie né prezzi gonfiati né compensazione, la Consob ha controllato ogni bilancio. Sembra di stare su Scherzi a parte, davvero». A destare i sospetti del pm Menditto è proprio il ruolo di “doppio proprietario” esercitato dal 2012 al 2021, quando fu costretto dalla promozione nel massimo campionato a cedere il club campano a Iervolino. La curiosità è che fra gli indagati della Procura di Tivoli risulta pure Ugo Marchetti, il trustee che nulla c’entra con gli atti contestati dove è stato risucchiato. Il Messaggero