‘SVB’ – Aureliano: “Col Covid, senza tifosi, il periodo peggiore. Il VAR una manna dal cielo” – (AUDIO)

‘SVB’ – Aureliano: “Col Covid, senza tifosi, il periodo peggiore. Il VAR una manna dal cielo” – (AUDIO)

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Gianluca Aureliano, ex arbitro di serie A, attualmente VAR internazionale, è intervenuto ai microfoni di Radiosei per raccontare la sua carriera, illustrando l’evoluzione della sua professione, l’importanza dei tifosi e l’introduzione del Var.

“Io volevo essere un calciatore, ero anche bravino. Un infortunio mi causò la rottura di una vertebra. Dopo un anno di gesso provai a rientrare, ma mi infortunavo sempre. A quel punto decisi di fare l’arbitro. Conoscevo l’ambiente perché papà erta stato presidente della sezione di Bologna”.

“Quello che mi hanno insegnato è che noi non siamo protagonisti, noi dobbiamo essere al servizio del calcio. All’inizio ero promettente, ci fu però un episodio che mi fece capire una cosa fondamentale. Vale per tutti, si può crescere di livello, ma a precipitare ci vuole pochissimo. Arbitravo nei Dilettanti, ero considerato e venni mandato a fare il ritorno di un 32-esimo di Coppa Italia. Andammo ai supplementari, poi rigori. Purtroppo non sapevo che quell’anno era cambiato il regolamento e che i supplementari non andavano disputati. Venni sospeso”.

“L’importanza dei tifosi? Fondamentale, anche per noi arbitri. Gianluca Rocchi per spiegare il motivo che porta a diventare arbitri, in un seminario arbitrale fece una cos semplice. Mostrò i tifosi del Liverpool che prima di una sua gara avevano cantato “You will never walk alone”. Per noi arbitri il Covid fu il periodo peggiore, senza tifosi non eravamo abituati”.

“Il VAR? Per noi è stata una manna dal cielo. Il VAR ci aiuta a vedere una cosa che in quel momento tutti hanno osservato, tranne noi arbitri in campo. In questi 8 anni per me è stato fondamentale, è come se avessi qualcuno che mi protegge da un eventuale errore”.